Poco più a nord di Haridwar si trova la famosa Rishikesh, rinomata come “capitale mondiale dello yoga”. Il Gange è più stretto qui e si vede scendere direttamente dalle montagne in mezzo alla foresta. Addirittura ai turisti viene offerta la possibilità di praticare rafting sul fiume o bungee jamping giù dalle rocce. Ma lo yoga è sicuramente più adatto al posto rispetto agli sport estremi.
Nonostante sia questo il mio decimo viaggio in India, è la mia prima volta a Rishikesh. Forse, in qualche modo, avevo paura di essere delusa. Invece il luogo non delude affatto. È bellissimo.
Per prima cosa, Rishikesh è un luogo sacro e la frequentazione degli stranieri non ha alterato più di tanto le abitudini consolidate di sadhu e pellegrini. I sadhu sono tantissimi e hanno i loro luoghi di ospitalità e i loro templi. Le mucche girano indisturbate tra stranieri, pellegrini, locali e sadhu, in un miscuglio molto democratico perché tutti, in qualche modo, condividono la spiritualità del luogo.
Inoltre, Risikesh si trova in un bellissimo contesto naturalistico, ed è circondata da boschi. Lo dimostrano le numerose famiglie di scimmie che si muovono a gruppi e non hanno alcun timore ad entrare nelle camere d’albergo e nei piccoli ristoranti.
I posti più belli si trovano -secondo me- sulla riva sinistra del fiume. La cittadina è costituita da più centri, in corrispondenza delle anse del fiume, però ci sono anche due ponti sospesi, accessibili solo ai pedoni, biciclette e motociclette. Sul l’altra riva quindi non ci sono auto, è molto silenzioso e raccolto. Infatti qui è maggiore la concentrazione di scuole di yoga.
Le mie amiche pratiche di Rishikesh mi avevano avvisata del fatto che gennaio è freddo e molte scuole di yoga sono chiuse. Sul fatto delle scuole di yoga, non mi sono preoccupata perché la mia sosta qui è soltanto di qualche giorno e le lezioni non mi interessano più che tanto. Bisognerebbe fermarsi almeno due settimane e prendere accordi con l’insegnante in precedenza. Sul fatto del freddo, avevo sottovalutato. Qui non esiste riscaldamento e fa un bel freddo, davvero. Una notte c’è stato un temporale gigantesco. Sembrava di avere cento tamburi di metallo sulla testa e cascate di acqua. Il giorno dopo, un bel sole e cielo azzurro. Ho pensato ai sadhu sorpresi da questo uragano, ma erano di nuovo tutti al loro posto, come non fosse successo niente.
Sulle scuole di yoga, che è poi forse l’argomento più interessante, tutti gli “stili” di yoga sono rappresentati e offrono lezioni regolari e “teacher training” . Inoltre, gli alberghi hanno le sale da yoga! Quindi si potrebbe organizzare un bel soggiorno, assumendo anche un insegnante di Iyengar yoga locale, apposta per il nostro gruppo! Questo è quello che fanno numerosi insegnanti di yoga occidentali e i gruppi sono attesi da febbraio a maggio, il periodo migliore per Rishikesh. Oppure -questa è la possibilità più adatta agli studenti avanzati e a chi sa bene l’inglese- semplicemente si contatta una delle scuole locali di Iyengar yoga e si prenota un periodo di lezioni sul posto.
Forse, prima o poi, mi verrà voglia di passare un po’ di tempo a Rishikesh per studiare, ora che ho visto come è bello il posto….ho molte idee per i prossimi viaggi….
Emanuela, 22 gennaio 2016
Categorie:cronache dall'india